Succede che,
massimo quattro volte l’anno, quando ho bisogno di una lettura che mi aiuti a
staccare e che sia quindi rapida, non impegnativa ma soprattutto affine ai miei
gusti vintage e/o romantici, utilizzo tipicamente due criteri di scelta
piuttosto insoliti. Il primo riassume due criteri estetici, in quanto deve
colpirmi la copertina (colore ed eventuale immagine o disegno accluso) e il
numero di pagine, che non deve essere superiore a 150; il secondo criterio
comincia ad avvicinarsi ai contenuti, consistendo esso nella gradevolezza del
titolo (che tradotto significa se mi suona o meno bene). In realtà, dei libri
che mi cadono in mano che possiedono questi requisiti, leggo velocemente anche
in che cosa consiste il contenuto vero e proprio, sbirciando nella sintesi che
si trova nella parte posteriore della copertina. Questo per evitare il rischio
di comprare un poliziesco, un horror o uno stile ‘Harmony’ dei nostri giorni che proprio non reggo. Tecnicamente
questo processo di scelta si può definire ‘scelta di pancia’, che, anche se mi
forzo di non applicare troppo spesso, mi ha regalato nel tempo delle simpatiche
e gradite sorprese.
L’ultima nell’ordine si intitola ‘La sovrana lettrice’ di Alan Bennet,
drammaturgo inglese più noto per aver scritto ’La pazzia di Re Giorgio’, di cui
è stato anche girato un bel film nel 1994 con Helen Miller. Dopo circa mezz’ora infatti che facevo su e
giù per gli scaffali di una libreria, cercando di applicare i criteri di cui sopra, mi sono
imbattuta in questo libro di 95 pagine, con la copertina rosa confetto e con
stampata sopra una simpatica foto della Regina Elisabetta II d’Inghilterra che
guarda fuori dal finestrino della sua carrozza! Il libro sviluppa l’idea
originale e ovviamente inventata, della nascita del tutto casuale di una
passione sfrenata della Regina per la lettura.
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L’evento scatenante è l’incontro accidentale, nel giardino retrostante di palazzo, della Regina con una biblioteca circolante e con un suo attendente alle cucine, tale Norman, che sul camion appunto stava
scegliendo un libro per sé. Incuriosita dal non essere a
conoscenza di questo servizio per gli ospiti della reggia che si teneva ogni
mercoledì, la Regina sale sul camion e ne esce con un libro in mano, più per
cortesia e obbligo morale verso i suoi sudditi che per reale interesse. Da lì
in poi si sviluppa un crescendo di curioso piacere, quasi maniacale, per quella
che si configura una vera e propria scoperta alla soglia dei suoi reali
ottant’anni: leggere non è un dovere ma è bello, istruttivo e soprattutto aiuta
a vedere le persone e i loro sentimenti in una prospettiva diversa, quasi più
umana. La Regina, aiutata inizialmente nella scelta da quel Norman, che nel
frattempo era diventato il suo cameriere personale, fagocita un libro dietro l’altro,
di qualsiasi genere e via via sempre più complesso fino ad acquisire una fine
conoscenza di autori come Hardy, Elliot,
Forster, Jane Austen, Proust e molti altri. L’autore descrive poi, con uno
humor tutto inglese, l’impatto sui familiari, entourage, sudditi e quant’altro
dell’improvviso cambiamento di comportamento della Regina, che legge in
continuazione, nasconde i libri in ogni dove e parla citando frasi famose.
Passando dall’ostilità del Primo Ministro
ai boicottaggi del suo segretario privato, Sir Kevin, studiati apposta
per farla rinsavire, l’apoteosi di questa passione si traduce in una
consapevolezza finale che leggere non è agire e lei in quanto donna d’azione
non puo’ limitarsi a questo: deve anche e soprattutto scrivere. -------------------------------da qui attenzione spoiler --------------------------
L’evento scatenante è l’incontro accidentale, nel giardino retrostante di palazzo, della Regina con una biblioteca circolante e con un suo attendente alle cucine, tale Norman, che sul camion appunto stava
Così mentre la Regina comincia a formarsi l’idea di cosa potrebbe scrivere di davvero significativo e memorabile da lasciare ai posteri, arriva il giorno del suo Ottantesimo compleanno e, radunato per un regale te un numeroso gruppo di personaggi politici e del Parlamento che le sono stati più o meno vicini negli anni, annuncia a tutti questo suo nuovo progetto. Lo sbigottimento generale lascia però presto spazio allo shock generato dal vero colpo di scena della magnifica Regina che, all’affermazione che nessun Re o Regina ha mai pubblicato un libro, alzando un calice di champagne, ella risponde che infatti lei ha appena adbicato!
Divertente,
veloce e talmente realistico nelle descrizioni puntuali della routine (se così
si può definire) di Sua Maestà da sembrare quasi vero, questo libricino è davvero
una piccola perla da non perdere.