domenica 29 giugno 2014

Sensazioni contrastanti: 'Per dieci minuti' di Chiara Gamberale

Chiara Gamberale è una scrittrice che mi piace. Ha un modo di scrivere introspettivo ma semplice, veloce ma non superficiale, moderno ma che tratta tematiche senza tempo. Il suo ultimo libro 'Per dieci minuti' (Ed. Feltrinelli 2013) mi è piaciuto ma non troppo.
La trama si svolge nell'arco di un mese in cui la protagonista, Chiara, lacerata dall'abbandono improvviso del marito avvenuto diversi mesi prima, segue il consiglio della sua terapeuta che la invita per un mese appunto, per 10 minuti al giorno, a fare una cosa che non aveva mai fatto. E così, dal dipingersi le unghie di un fucsia improbabile a camminare all'indietro in mezzo alla gente, a cucinare dei pancakes, lei che non sapeva nemmeno bollire un uovo, esegue il compito e si ritrova a provare prima e a prendere confidenza poi con quel cambiamento che tanto spaventa e che difficilmente si crede di poter affrontare. Perchè cambiare è faticoso, cambiare crea quell'incognita che ci mette subito di fronte alla consapevolezza che molto uscirà fuori dal nostro controllo; perchè cambiare chiede dispendio di energie e se possibile l'uomo in genere preferisce vivere in modalità 'risparmio'. Così quella Chiara, che non è la scrittrice ma in parte lo è, fa queste piccole cose nuove, ogni giorno, e scopre piano piano che si può sopravvivere al cambiamento e che magari si prova gusto e piacere a fare delle cose che mai si avrebbe pensato di fare.

Bello quindi il libro e interessante lo spunto dei '10 minuti' che l'autrice dice di aver sperimentato in prima persona per affrontare il cambiamento. Un produttore poi ha pensato bene anche di crearne un format, mi pare trasmesso da RAI 2, una specie di gioco-reality dove dei perfetti sconosciuti dovevano appunto fare qualcosa di assolutamente mai provato per 10 minuti... sinceramente non l'ho mai visto e ne ho poco sentito parlare, per cui circa il successo del programma ho seri dubbi..Il libro non mi è invece piaciuto perchè nonostante quanto su detto, mi ha lasciato un retrogusto amaro dovuto alla drammatica ostentazione di un lutto da superare trascinato lungo tutto il libro che mi è sembrato poco realistico. Sarà che il processo che porta al superamento di una separazione difficilmente si risolve con un gioco di un mese, per quanta consapevolezza si possa raggiungere in quel periodo. Sarà che l'immagine di quel lui, per quanto concausa del naufragio del matrimonio, ne esce davvero miseramente male. So bene che è finzione, al netto della parte autobiografica, ma questa sensazione che mi ha lasciato la lettura è la parte che non mi è piaciuta. Sensazioni contrastanti quindi, ma degne comunque di una lettura che, per chi ama il genere, consiglio. Adesso vado a fare per 10 minuti una cosa mai fatta...suggerimenti? ^_^


mercoledì 25 giugno 2014

Un mese di assenza, non senza letture: 'Ethan Frome' di Edith Wharton

E' più di un mese che non scrivo un post..è stato un mese intenso, di quelli dove devi dare delle priorità, fare delle scelte, perchè in periodi come questo le giornate sembrano ore e le ore sembrano minuti... tutto vola più veloce ed inesorabile che mai. Ma nel dare delle priorità non significa che non ho mai pensato al mio angolino privato, al mio blog dove scrivo di ciò che mi piace, provando a condividere i miei pensieri con persone speciali.
Così non ho scritto,ahimè, ma sono riuscita a leggere, anche se in quel modo un pò astruso che posso permettermi in questi momenti...sono infatti andata alla ricerca di un romanzo in linea con i miei gusti ottocenteschi ma che fosse breve. Il primo che mi aveva colpito nel titolo (come sapete i miei criteri di scelta sono piuttosto discutibili...) è stato 'Storia di un'ora' di Kate Chopin (1851-1904) scrittrice americana protagonista del movimento femminista di fine XIX secolo più nota al pubblico per il romanzo 'Il Risveglio'. Nel racconto breve 'Storia di un'ora' (davvero breve, chi lo desiderasse leggere lo può trovare qui), l'autrice riesce in modo davvero singolare a trasmettere le caleidoscopiche emozioni della protagonista che, all'annuncio della morte in guerra del caro marito, reagisce apparentemente secondo le convenzioni. Straordinariamente significativo nella sua brevità. Non era comunque questa la brevità che cercavo, insomma in fondo qualche oretta posso concedermela qua e là..ne va della mia salute mentale altrimenti!
Così era un po' che studiavo da lontano un'altra autrice americana di fine Ottocento, Edith Wharton (1862-1937), nota al grande pubblico per il romanzo 'L'età dell'innocenza' o forse molto di più per la bellissima trasposizione cinematografica di Martin Scorsese del 1993 con Winona Rayder, Daniel Day-Lewis e Michelle Pfeiffer. Ma non è questo il suo romanzo che ho scelto di leggere bensì 'Ethan Frome', e che rivelazione! Ethan Frome è un romanzo al maschile, struggente, inesorabile: racconta di un uomo giovane, vigoroso ma povero che si riduce in una completa e totale miseria fisica e materiale a causa della passione per la sua giovane amata. E' la storia di una speranza d'amore, del sogno di vivere una vita con quei colori e quella luce che solo un vero sentimento ricambiato può garantire. E' un'estasi assaggiata appena che si disintegra in pochi attimi e che lascia solo le tracce e i fardelli dell'abisso in cui può ritrovarsi chi ha osato sperare.
Una scrittrice donna che descrive le emozioni di uomo: così realistiche, così intense da commuovere, così maschili. Nonostante la Wharton sia stata molto infastidita dal fatto che 'Ethan Frome' sia stato considerato uno dei suoi più bei romanzi, chi lo legge non può rimanere indifferente all'intensità emotiva di un uomo che per amore sarà dannato per sempre. Purtroppo la trasposizione cinematografica del romanzo, opera prima di John Madden del 1992, per quanto fedelissima, non è riuscita a trasmettere bene la profondità del dramma che sembra prendere vita dal libro. Nonostante il protagonista, un giovane e bravissimo Liam Neeson, sia perfetto fisicamente e i paesaggi innevati siano suggestivi, è la conclusione frettolosa e superficiale che non convince. Consiglio comunque di vedere il film subito dopo aver letto il romanzo, perchè questa storia vi accompagnerà a lungo e la compassione per questo bellissimo personaggio vi lascerà l'eco nel profondo.