domenica 2 giugno 2013

La Bella e la Bestia di ieri e di oggi



La Bella e la Bestia è una famosa favola di metà ‘700 di origini europee, forse francesi, che fu pubblicata per la prima volta ad opera di Madame Gabrielle Suzanne Barbot de Villeneuve. Sembra che esistano diverse versioni della favola originale ma la più nota  è quella che narra di un ricco mercante che aveva 3 figlie, di cui le due più grandi superficiali, altezzose e legate solo ai beni materiali come ori e gioielli, la terza Bella di nome e di fatto, ragazza semplice dolce e dai sentimenti veri.
Tutte le sorelle erano corteggiate da ammiratori attratti anche dal ricco patrimonio che  avrebbe accompagnato le future spose, ma mentre le prime due rifiutavano malamente tutti i pretendenti, Bella faceva altrettanto ma sempre usando estrema dolcezza e cortesia. Un giorno il mercante perse tutte le sue fortune e nella speranza di ritrovarne una parte nell’unico vascello ritornato in porto dopo la tremenda tempesta che aveva disperso il resto dei suoi averi, partì per recuperare ciò che era rimasto e chiese alle figlie che regalo volessero al suo ritorno. Le due figli maggiori chiesero che gli venissero portati dei gioielli, mentre la più piccola chiese una rosa di quelle che non crescevano in loco. Il mercante, partito fiducioso, fu costretto però ad utilizzare i pochi beni ritrovati per pagare i debiti e, disperato per il triste futuro che avrebbe atteso le sue figlie, fece ritorno a casa. Attraversando un fitto bosco, si imbattè in un castello che non aveva mai visto e vi entrò scoprendo che le stanze, ben arredate, pulite e scaldate sembravano accoglierlo benevolmente, ma non vi era traccia di padroni né servitù. Ristorato dalle fatiche, vide che in una zona del castello c’era un bellissimo giardino dove crescevano delle bellissime e rare rose e volendo mantenere la promessa alla figlia prediletta ne colse una. Si manifestò allora il padrone del maniero, un essere umano ma dalle sembianze di bestia mostruosa, che adirato per l’oltraggio subito minacciò di morte il mercante. Il mercante spiegò cosa stava facendo e la Bestia allora gli propose in cambio della sua vita di consegnargli la figlia, che avrebbe vissuto con lui come prigioniera ma con tutti gli agi e le ricchezze a disposizione. Il mercante fece ritorno a casa e costretto dalle figlie raccontò quanto gli era accaduto. Bella capì che la causa di tutto era stata proprio la sua richiesta e decise quindi di andare di sua volontà dalla Bestia. Trascorse del tempo in compagnia dello strano padrone che la trattava gentilmente e la chiedeva in sposa, ma lei rifiutava sempre con gentilezza di modi.  Ma un giorno Bella venne a sapere che il padre si era gravemente ammalato e chiese alla Bestia di poter far ritorno a casa per accudirlo. La Bestia si oppose per un po’ ma vedendo che Bella era sempre più triste e sconsolata alla fine le concesse di visitare il padre a patto che dopo una settimana facesse ritorno da lui, altrimenti sarebbe morto dallo strazio causato dalla sua assenza. Bella promise e arrivata a casa fu convinta dalle sorelle, invidiose di vederla ben vestita e in salute, a fermarsi oltre il tempo concesso dalla Bestia.
Dopo un po’ di tempo Bella si pentì di aver infranto la promessa e fece ritorno al castello dove trovò la Bestia agonizzante a causa sua. Alla fine Bella si rese conto del grande amore che legava reciprocamente lei e la Bestia e decise di accettare la sua proposta di matrimonio.  La Bestia si trasformò in un bellissimo principe che spiegò a Bella di come era stato costretto in quei mostruosi panni da un sortilegio malefico di una strega e il tutto si concluse nei migliori dei modi per i due giovani sposi e il padre che nel frattempo era andato a vivere con loro. Solo le sorelle furono trasformate in statue ed obbligate  ad osservare inermi la felicità di chi avevano tanto invidiato. 
La metafora dell’andar oltre alle apparenze, come l’ammonimento a non essere superficiali e legati solo ai beni materiali o invidiosi di quanto possiedono gli altri, è lo scopo di questa bella favola, di cui negli anni sono state fatte diverse trasposizioni cinematografiche e televisive.
La più nota trasposizione è quella del film cartoon della Disney del 1991, molto fedele alla fiaba originale e strepitosa per i disegni dei costumi e delle scene più importanti come ad esempio quella del ballo di Bella con la Bestia. Il film Disney ha vinto 2 Oscar, per la miglior colonna sonora e canzone e 3 Golden Globes ed è inoltre uno degli ultimi capolavori disegnati ancora con la tecnica a mano e non esclusivamente digitale.

Negli anni ’80 e precisamente nel 1987 aveva ottenuto un buon successo di pubblico la trasposizione moderna della fiaba nella serie TV ‘Beauty and the Beast’ con Linda Hamilton nei panni dell’avvocatessa Catherine-Bella e Ron Perlman nei panni del deforme Vincent. La serie era ambientata a New York in tempi moderni e parlava della Bestia-Vincent  che viveva nascosto nella struttura fognaria della città. Salvata Bella da morte sicura dopo un’aggressione, superato lo shock iniziale di lei alla vista di lui, i due si conoscono, innamorano e comunicando telepaticamente aiutano anche la polizia a risolvere dei casi. La storia d’amore in questa serie ha un triste finale: Catherine infatti viene uccisa dal killer che ne rapisce anche il figlio avuto da Vincent, ma questi riuscirà a salvarlo e a portarlo nei sotterranei al sicuro. Ricordo che questa serie, molto anni ottanta sia per le spalline che abbondavano nei costumi di scena che per l’improbabile e voluminosa permanente con cui era acconciata la testa leonina della Bestia, mi era piaciuta davvero molto, soprattutto per l’intensità del sentimento che i due protagonisti sapevano trasmettere!

Del 2011 invece è il poco riuscito teen-movie ‘Beastly’ con Mary Kate Olsen, Vanessa Hudgens e Alex Pettyfer che traspone la bella fiaba ai giorni d’oggi e in mezzo a problematiche di bullismo e classismo del periodo scolastico. La Olsen-strega dark di nome Kendra, stanca degli scherzi e insulti subiti, lancia infatti un sortilegio al più ricco, viziato e belloccio della High School (Pettyfer), trasformandolo in un mostro calvo e sfregiato (da un super tatuaggio-cicatrice ramificato in volto), specchio della sua bruttezza interiore. Gli concede quindi 1 anno esatto per far innamorare di sé una ragazza che deve riuscire ad andare oltre il suo aspetto esteriore, pena il rimanere così sfigurato per sempre. Kyle-Pettyfer ci riuscirà all’ultimo con Lindy, una compagna di classe bella ma di estrazione sociale povera a cui non aveva mai prestato attenzione. Un po’ fantasy, molto teen ma poco convincente, eccezion fatta per la simpatica figura del docente di Kyle-Bestia scelto appositamente cieco dal ricco padre, che saprà comprendere il giovane molto più del genitore freddo e disinteressato.
Dal 29 Maggio invece hanno messo in onda su RAI 2 la nuova serie TV americana ‘Beauty and the Beast’, ultima trasposizione moderna della fiaba con protagonisti una giovane ragazza, Catherine (Kristin Kreur), che ha visto uccidere la madre sotto i suoi occhi da un killer ma che è stata salvata in tempo da uno strano tipo, che poi scoprirà essere, qualche tempo dopo divenuta detective, Vincent (Jay Ryan), il muscoloso ex medico militare reduce dell’Afghanistan, dato per morto dal 2002. Il ragazzo è l’unico superstite di esperimenti genetici fatti dagli americani per creare il supersoldato, poi finiti male quando i ragazzi/bestie dotati di superpoteri cominciano a sfuggire al controllo e a diventare pericolosi. L’esercito così decide di sterminarli tutti ma uno si nasconde e salva. Fra la detective e il reduce che vive nascosto dalla società si crea un rapporto di fiducia reciproca che poi sfocerà in vero sentimento. Ho visto la prima puntata e poi ho sbirciato su internet per saperne di più, ma la sensazione di fragilità della sceneggiatura e qualche forzatura nei dialoghi mi è sembrata confermata dalle critiche trovate in rete che non decretano che Beauty and the Beast sia la serie dell’anno. 

Ad ogni modo, che le trasposizioni siano o meno riuscite, La Bella e la Bestia è una bella storia d’amore, che si presta ad un’apparentemente facile morale ma che a mio avviso soprattutto oggi giorno continua a trasmettere concetti che andrebbe bene riscoprire fra i giovani (ma non solo), primo fra tutti quello che la vera bellezza non è quella fisica o estetica che dir si voglia, ma quella che ognuno di noi riesce a vedere nell’altro andando oltre la prima apparenza.

2 commenti:

Silvia ha detto...

La bella e la bestia è la mia fiaba preferita! Rivedo il film Disney almeno una volta l'anno!
Il telefilm è terribile: ne ho vista qualche puntate e poi l'ho abbandonato per disperazione! Non so come fosse quello degli anni '80, ma questo recente de La bella e la bestia ha solo il titolo...

Tra l'altro, dovrebbero uscire due nuove versioni cinematografiche: una francese con Vincent Cassel e Lea Séydoux e una americana (ma ancora non sono iniziate le riprese) con Emma Watson!

;-)

laura ha detto...

Quello anni Ottanta a me era piaciuto nonostante le permanenti (ihih), ma quest'ultima serie concordo con te Silvia che proprio non ha nessuna chance di rimanere nella storia della tv! Non sapevo dei due film, ottima notizia..sono curiosissima! Grazie :)