venerdì 1 novembre 2013

Halloween, le streghe e i vampiri



Ieri era Halloween e siccome la globalizzazione non è solo una idea sociologica dell’ultimo decennio, anche da noi questa festa molto americana ha preso parecchio piede. Chi poi ha bambini sa bene che il rituale del ‘treat or trick’ è
quasi un obbligo, sempre che non si riesca a sviarlo con una festina carnevalesca sostitutiva. Io ho scelto la seconda e, sebbene in formula ristretta (erano 8 bambini/e fra i 2 e i 6 anni), il caos e il divertimento ‘mostruoso’ sono stati i veri protagonisti del tardo pomeriggio di ieri.
Documentandomi un po’ ho scoperto però che la festa di Halloween, pur arrivando dagli USA,  in realtà ha lontane origini celtiche. Come ho trovato sul sito irlandando.it, che qui cito e ringrazio:
 “..Halloween corrisponde a Samhain, il capodanno celtico. Dall’Irlanda, la tradizione è stata poi esportata negli Stati Uniti dagli emigranti, che, spinti dalla terribile carestia dell’800, si diressero numerosi nella nuova terra.

Il nome Halloween (in irlandese Hallow E’en), deriva dalla forma contratta di All Hallows’ Eve, dove Hallow è la parola arcaica inglese che significa Santo: la vigilia di tutti i Santi, quindi.

I Celti erano prevalentemente un popolo di pastori, a differenza di altre culture europee, come quelle del bacino del Mediterraneo. I ritmi della loro vita erano, dunque, scanditi dai tempi che l’allevamento del bestiame imponeva, tempi diversi da quelli dei campi.

Alla fine della stagione estiva, i pastori riportavano a valle le loro greggi, per prepararsi all’arrivo dell’inverno e all’inizio del nuovo anno. (…) Il passaggio dall’estate all’inverno e dal vecchio al nuovo anno veniva celebrato con lunghi festeggiamenti, lo Samhain  che si celebrava fra il 31 Ottobre e il 1° Novembre, e  il cui significato deriverebbe dal gaelico samhuinn e significa “summer’s end”, fine dell’estate. (…). L’evento serviva ad esorcizzare l’arrivo dell’inverno e dei suoi pericoli, unendo e rafforzando la comunità grazie ad un rito di passaggio che propiziasse la benevolenza delle divinità.

La morte era il tema principale della festa, in sintonia con ciò che stava avvenendo in natura: durante la stagione invernale la vita sembra tacere, mentre in realtà si rinnova sottoterra, dove tradizionalmente, tra l’altro, riposano i morti. Da qui è comprensibile l’accostamento dello Samhain al culto dei morti.

Samhain era, dunque, una celebrazione che univa la paura della morte e degli spiriti che in quell’occasione ritornavano sulla terra, all’allegria dei festeggiamenti per la fine del vecchio anno. Durante la notte del 31 ottobre si tenevano dei raduni nei boschi e sulle colline per la cerimonia dell’accensione del Fuoco Sacro e venivano effettuati sacrifici animali. Vestiti con maschere grottesche, i Celti tornavano al villaggio, facendosi luce con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro.
Dopo questi riti i Celti continuavano i festeggiamenti per altri 3 giorni, mascherandosi con le pelli degli animali uccisi per spaventare gli spiriti.

In Irlanda si diffuse l’usanza di accendere torce e fiaccole fuori dagli usci e di lasciare cibo e latte per le anime dei defunti che avrebbero reso visita ai propri familiari, affinché potessero rifocillarsi e decidessero di non fare scherzi ai viventi.”

Da qui i festeggiamenti, le maschere, i fuochi dentro le cipolle che poi sono diventate zucche e i dolcetti alla porta per scongiurare gli scherzetti degli spiriti.

Gli spiriti e i mostri sono stati spesso rappresentati come streghe, mostri, fantasmi e vampiri. E infatti alla festa di ieri erano presenti ben 5 vampiri, una streghetta e un mini fantasma (una bimba si è rifiutata invece di vestirsi); e c’erano le zucche, le dita mozzate delle streghe e i ragni.

Oggi poi per completare il tutto mi sono vista ‘Dark Shadows’ del 2012 di Tim Burton con Johnny Deep, Eva Green e
Michelle Pfeiffer. Un film gotico e surreale, come solo Tim Burton sa fare, che narra la storia del vampiro Barnabas Collins  che dopo quasi 200 anni di sonno torna ‘in vita’. Catapultato negli anni ’70, Barnabas cercherà di reinserirsi nella famiglia composta dai suoi singolari discendenti e di riportare in attivo la vecchia e lucrosa attività di commercio che avevano fondato i suoi genitori. Ritroverà l’amore e anche la strega che in quanto immortale continua a perseguitarlo per amore e gelosia. Un film burtoniano con l’attore burtoniano per eccellenza, Johnny Deep: non posso dire che non mi sia piaciuto (l’atmosfera era perfetta per la festa appena passata) ma neanche che mi abbia fatto impazzire. Un po’ sconclusionata la trama e in certi passaggi poco convincente, con un protagonista parente un po’ lontano dei magnifici Edward mani di forbici e Ichabod Crane de ‘I misteri di Sleepy Hollow’ ma sempre Deep nell’anima. Belle le ambientazioni e lo humor nero che spesso traspare come puro divertimento più per il regista stesso che per il  pubblico.

Concludo quindi riponendo maschere e zucche, e mangiucchiando i molti dolcetti recuperati, procedo verso un lungo week end di pieno relax.


Buon Halloween in ritardo a tutti!

4 commenti:

*Susycottage* ha detto...

Grazie a te Laura adesso ne so di più su questa festa, grazie.
Che pauraaaaa quelle dita mozzate....sembrano vere!!!
Anch'io adoro Tim Burton e i suoi film gotici.
Love Susy x

laura ha detto...

Cara Susy le dita hanno avuto un successone 'mostruoso'!! Più' di qualcuno si è' rifiutato di mangiarle anche se erano buonissime ! :D

Antonella ha detto...

Complimenti per il blog! E' molto bello e lo seguirò con piacere!

laura ha detto...

Grazie Antonella! Anch'io da un po' seguo il tuo con molto interesse! A presto :)