"Di che colore? Si può trovare un aggettivo esatto per definire quella
tinta così diversa da tutte le altre montagne, che al sottoscritto,
ogni volta che ci fa ritorno e la rivede, provoca un trasalimento
interno, risollevando ricordi struggenti? No, un aggettivo preciso non
esiste. Più che di un colore preciso, si tratta di una essenza, forse
di una materia evanescente che dall'alba al tramonto assume i più
strani riflessi, grigi, argentei, rosa, gialli, purpurei, viola,
azzurri, seppia, eppure è sempre la stessa, così come una faccia umana
non cambia anche se la pelle è pallida o bruciata. [-] E da tutto
questo, per chi guarda dal fondo delle valli, che colore risulta? E'
bianco? giallo? grigio? madreperla? E' cenere? E' riflesso d'argento?
E' pallore dei morti? E' l'incarnato delle rose? Sono pietre o sono
nuvole?Sono vere oppure è un sogno?"
(Dino Buzzati, Le montagne di vetro,1956)Un saluto alle Dolomiti, al Pelmo, al Civetta e alle Pale di San Martino che da anni ci accolgono maestose e silenziose nei giorni lieti di vacanza.
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