Fra
le letture leggere e poco impegnative del periodo estivo, una delle mie scelte
è ricaduta su ‘La ragazza che voleva essere Jane Austen’ di Shulman Polly, che
nonostante abbia titolo e incipit corredati da un perfetto richiamo per
allodole (in questo caso l’allodola sono stata io!), è riuscito comunque ad
allietare qualche ora di questa calda estate.
Il
titolo di questo romanzo richiama il nome altisonante di un’amata autrice, Jane
Austen, per cui uno si aspetta qualcosa che ad essa rinvii con la stessa
vivacità, arguzia e capacità di descrivere i personaggi.
Ma
l’alone austeniano dura fino al ballo di primavera della high school maschile
di Forefield in cui le due ragazze si
‘imbucano’ senza invito alla ricerca dell’anima gemella, dopo una lunga preparazione
ai balli tradizionali quali la quadriglia o il valzer.
Una
volta incontrati Grandison Parr e Ned, i due studenti che salvano le nostre
dall’essere smascherate e cacciate miseramente dalla festa privata, il libro
procede attorno alla storia d’amore adolescenziale che si sviluppa fra Julia e
Grandison, dove lei ha davvero poco di un’eroina austeniana e lui, sebbene ci
sia qualche riferimento nominale, ha poco del Darcy a noi noto.
Superata
però la potenziale delusione di trovare ‘più Jane Austen’ nel libro, non posso
dire che il romanzo non mi sia piaciuto. Certo il target è adolescenziale, si
parla di un amore che nasce fra due sedicenni o poco più, si raccontano i
batticuori, i dubbi, le fragilità di entrambi nell’affrontare forse per la
prima volta un sentimento che travolge, che fa fare e pensare cose a cui mai
prima si era nemmeno vagamente immaginato. Eppure non è proprio questo che
succede ai ragazzi e alle ragazze di quell’età? Non è quello che è successo a noi
qualche anno fa? Quello che mi è piaciuto è la delicatezza
comunque moderna e
senza grosse pretese con cui è stata descritta questa storia adolescenziale,
che in mezzo a tanta ostentata volgarità, esibizionismo ed eros gratuito che
oggi si trovano in ogni dove, riporta alla vera natura di come dovrebbe essere
il primo amore o in genere a come dovrebbero essere le prime esperienze in
questo campo. Sono troppo romantica e idealista? Forse, ma credo che il modo in
cui gli adulti spesso influenzano negativamente i modi di essere e di agire dei
giovani, anche attraverso il loro stesso comportamento, faccia perdere di vista
il mistero della nascita di un sentimento, i dubbi e le paure che spesso
comportano e l’immensa gioia nel viverne
poi ogni singolo minuto.
‘La
ragazza che voleva essere Jane Austen’ mi ha inoltre immediatamente riportato
ad un’altra scrittrice, Ann Brashares di cui ho letto e apprezzato (per quanto
sopra già detto) la serie dei suoi 4 romanzi più noti come ‘4 amiche e un paio
di Jeans’. Le tematiche sono le stesse, narrando delle vicende amorose di 4
amiche che, non trascorrendo assieme per la prima volte le vacanze estive,
decidono di rimanere in contatto spedendosi a turno un paio di jeans che
magicamente sta bene a tutte e che riporterà traccia dei passaggi più
importanti delle esperienze da loro vissute. I romanzi della Brashares entrano
un po’ più di quello della Shulman nelle problematiche familiari delle ragazze
e di come vengono da loro vissute ma il genere e anche lo stile per certi versi
è lo stesso. Da questi romanzi della Brashares è stato tratto anche un film ‘4
amiche e un paio di jeans’ del 2008 e il suo sequel, ‘4 amiche e un paio di
jeans 2’ ,
con Blake Lively, Alexis Bledel e America Ferrera fra le protagoniste.
I
libri su citati vanno sotto la categoria ‘libri per ragazze’, e pur non avendo tutti
la medesima profondità, qualità o fama di altre opere non sono pur essi
assimilabili ad opere come quelle ad esempio della Alcott? E le età delle
protagoniste e i tormenti dei primi amori descritti, seppur in epoche diverse
non sono molto vicine a quelle della Austen?
Mi
fermo qui perché so bene che le differenze ci sono, eccome, ma ci sono anche
affinità, tutte quelle che possono essere catalogate sotto il termine di
‘storie romantiche’.
2 commenti:
Ho letto anche io un libro simile, il titolo è "Tra Orgoglio e Pregiudizio" di Maria Mazzariello; è la storia di Darcy ed Elizabeth trasportata nel XXI secolo. L'ho comprato perchè ero piuttosto curiosa, in realtà ha deluso un pò le mie aspettative; i dialoghi della Austen vengono presi in maniera quasi identica e inseriti in contesti moderni e devo dire che risultano un pò forzati. Tuttavia ho apprezzato la leggerezza della scrittura, il fatto che non ci fossero scene volgari( non l avrei potuto accettare!) e il tema del sentimento adolescenziale che viene sviluppato e descritto con sensibilità. In particolare su quest ultimo punto sono d'accordo con te, l'amore tra giovani è dolce e tenero, e fa piacere leggerlo perchè tutti abbiamo provato l'innamoramento dei 16 anni, quando tutto ruota attorno alla persona amatan e nulla conta di più. Vedimola così, nonostante non possano essere capolavori come quelli di zia Jane, sono letture leggere che allietano il cuore e ci fanno sognare.
Un abbraccio
Cara Alice grazie per la segnalazione! Non conoscevo il libro di cui parli e visti i contenuti mi sa che me lo procurero' !
Posta un commento