sabato 24 agosto 2013

Il Nabucco, l'Arena di Verona e un salto nel passato

L'11 Agosto e' stata una giornata speciale perché dopo varie vicissitudini siamo riusciti a regalarci lo spettacolo del 'Nabuccodonosor' di Giuseppe Verdi all'Arena di Verona. Non è la
prima volta che vado ad assistere ad un'opera in questo magnifico contesto, ma ogni volta e' una magia, un evento e non solo per l'opera in se', ma per tutto l'insieme.
Innanzi tutto la città' di Verona, che non delude mai.
A me e' sempre piaciuta perché pur essendo meta di una moltitudine infinita di visitatori, che non sempre sono il lato positivo delle città d'arte,  non e' troppo dispersiva ed e' sempre accogliente, permettendo nel raggio di poche centinaia di metri quadri di osservare le meraviglie che contiene quali ad esempio la Porta Nuova, l'Arena, la Piazza delle Erbe, la Piazza dei Signori e il presunto balcone da cui Giulietta spasimava per il suo Romeo. Arrivare quindi a Verona e fare un giro in centro, in attesa che arrivi l'ora dello spettacolo, aiuta ad immergersi in un'atmosfera d'altri tempi che prelude ad un qualcosa che difficilmente potrà essere dimenticato.

Lo spettacolo dell'opera allestito nell'Arena. Beh, ne ho visti di spettacoli a teatro, al chiuso e all'aperto, e forse l'unico contesto che mi permetto di paragonare e' quello della Fenice di Venezia, che ho avuto modo di visitare 'qualche' anno fa durante il Liceo. Ritengo però che la suggestione dell'Arena sia difficilmente replicabile, anche assistendo allo spettacolo dagli scomodi gradoni che ti rimandano tutta la calura accumulata nelle ore diurne e che obbligano a dotarti di un soffice cuscino per evitare mal di schiena fastidiosi (ma come facevano gli antichi?). È maestoso l'allestimento della scena, sono decine e decine gli addetti ai lavori che ruotano attorno alla scenografia per garantire poco più di due ore di magia.

E ancora, l'arrivo dei vip nella zona esclusiva delle poltrone e poltronissime, ovvero lo spettacolo nello spettacolo, soprattutto se si e' dotati di binocolo! Il rito dell'accensione delle candele ad inizio spettacolo e le stelle che si uniscono dall'alto a creare quella miriade di punti luminosi intermittenti che sanciscono l'ingresso in scena dei protagonisti.
Il 'Nabucco'' di Verdi. Era la prima volta che lo vedevo rappresentato, pur conoscendo bene l'aria più nota che contende tutt'ora il titolo di inno nazionale al 'Fratelli d'Italia' di Mameli, ovvero il 'Va pensiero'. Eccezionale l'orchestra e il suo direttore,  Julian Kovatchev; straordinaria, nonostante una partenza incerta,
l'interpretazione di Lucrecia Garcia del personaggio di Abigaille,  la presunta primogenita di Nabucco, in realtà figlia di schiavi, che cerca di sottrarre il trono al padre acquisito; ottimo il

coro che ha gentilmente replicato il 'Va pensiero' di cui sopra per la suggestiva interpretazione eseguita. Se poi il rientro al presente viene accompagnato da una notte in un bellissimo ex convento adibito ad hotel poco fuori Verona, dove relax e buon gusto non mancano, e una passeggiata in riva al Garda la mattina seguente, cosa si può chiedere di più?













2 commenti:

*Susycottage* ha detto...

Che bello Laura leggere cose positive sulla propria città, sono contenta ti sia piaciuta. Pensa che non sono mai andata a vedere opere in Arena....concerti molte volte, ma opere mai!!
Prima o poi dovrò rimediare e pensare che abito a 3 Km dall'Arena.....
Love Susy x

Anonimo ha detto...

E' davvero bella come citta' e Prima o poi devo riuscire a venire a vedere anche i mercatini dell'antiquariato ;)